Una Lazio indomabile, come ha dimostrato nelle giornate più difficili, quelle contro la Juve.. quella a Riad. (mettete la Y un po’ come e dove volete)
“Non mollare mai” è l’inno della Curva Nord, è il canto della squadra di Simone Inzaghi.
Era complicato, l’Europa League fallita rischiava di fare risentire il suo eco, di bastonare la Lazio con un contraccolpo psicologico non indifferente, tutto ciò unito alla partenza in campionato, il derby pareggiato, la SPALlata, l’Inter….
Il debutto horror contro il Cluj fuori i confini del Belpaese rischiava di aprire un baratro.
Dopo qualche mazzata, la Lazio però ha alzato la testa un’altra volta.
“#inzaghiout…Inzaghi vattene”… Il web era lapidario e la stragrande maggioranza del popolo biancoceleste chiedeva lo scalpo del. Perché adesso in tanti faranno finta di niente ma…pietra sopra!
UN ROMANZO ITALIANO
Nel buio sono arrivati poi I colpi geniali, il carattere ha fatto la differenza.
La squadra biancoceleste s’è rialzata dopo un avvio in sordina.
Ha ritrovato la sua difesa, ha trovato l’equilibrio in essa, come un tavolo che balla e metti un pezzo di carta sotto la gamba sbilenca.
Acerbi ha preso la retroguardia per mano con l’autorevolezza del fuoriclasse e quel punto dolente, ha smesso di dolere.
Oggi è l’espressione dell’orgoglio in una Lazio d’acciaio.
La stessa ammirata e applaudita negli ultimi minuti di partita, quando è capace di resistere giocando, correndo organizzata, talentuosa e maschia.
Troppe volte negli ultimi anni i biancocelesti si sono fermati in prossimità del traguardo, Lazio-Inter il 20 maggio ad esempio, freno a mano tirato ad un passo senza piazzare l’affondo decisivo.
In questa stagione, invece, ha deciso di inseguire l’obiettivo e lasciare il resto pur di raggiungerlo.
Sarebbe davvero un’ingiustizia, uno strano scherzo del karma, se questa Lazio non dovesse tagliare il traguardo.
Merita la Champions, ad oggi è la squadra che più di ogni altra merita l’alta classifica in Serie A.